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PARA​-​MAYA​-​NOYA

by FabriOnà-Wan

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1.
Logos? 03:08
"vivo ancorato giusto a un passo dal fondale col pensiero fisso fai di tutto per sfondare ma in fondo qui anche cristo, ne è uscito crocifisso quindi per quanto giusto mi faranno affondare la realtà per quanto propria non s'inganna non ho un futuro devo dare ragione a mia mamma sarò un ragazzo in gamba mai caduto nella bamba ma se la cazzimma manca qui non apri un conto in banca e senza conto qui i conti non ti tornano o ti metti sotto o ti fottono e rifottono studia il complotto brò che se pure è in atto, lo attuano e non lo vedrò spero di chiudere gli occhi prima e alla svelta aleternativa una pipa e una beretta non so se avrei le palle di sparare a un uomo ma tu sappi che se tento poi a saperlo non c'è modo ormai qui niente è da considerare fuori luogo al massimo la puoi considerare fuori logos esatto non c'è scelta come il diritto al voto se della torta ogni fetta va dritto a loro fibra consiglia che ogni uomo c'ha sette ragazze io ne ho vissute sette e le ho vissute tutte pazze quindi quelle che trovo sembrano scontate e provo a scappare già dopo quattro giornate in fondo che conta? qui ogni giorno tramonta e servono sempre due ore prima che ogni lei sia pronta non sono un pessimista ma forse un poco utopico e quando io entro in freesta divento claustrofobico voglio più spazio sempre più spazio un pò come la nasa che però c'ha rotto il cazzo desidero che tutti appendino il satellitare cossicchè io usi la voce per poterti salutare desidero il crollo dell'economia bancaria che nuoce a questo mondo più dell'aviaria desidero meno paesi e più fratelli desidero più tesi e meno magheggi desidero desidero ma non serve a niente meglio che alzo il culo e cambio un poco quest'ambiente"
2.
"questa è la storia di un ragazzo inadatto un giorno incontrò lei cliccando sopra ad un network lei prometteva ma poi aveva un paletto la fila chilometrica di eroi nel suo letto lui la cercava lei giocava coi suoi rasta e quando ci girava poi svuotava ogni tasca lui continuava non sapeva dire basta anche quando lei provò a affogarlo nella vasca divenne un ossessione senza paragone ma si sa che è l'odio che da il sesso migliore troppa possessione porta alla deprivazione quando pure un solo sguardo può spezzarti il cuore restiamo in cameretta sette giorni su sette scartiamo senza fretta protezioni troppo strette cosa vuol dire che non ho capito niente quando l'arte che conosci resta sotto le coperte ritorno dall'Inferno risalgo dalla fossa convivo con il diavolo incarnato in una rossa quando la vedo tocco ferro perchè è un sisma trasforma da oro a merda tutto quello che attizza continui ad atteggiarti raccontando di grandi con te divento stronzo se con gli altri son ghandi affinchè t'ascoltassi giuro vorrei registrarti per mostrare a te stessa gli altri com'è che li incanti" "dai prendi le manette, ritorniamo su quel letto ti amo se sei alle strette e ti amo se in difetto dai leva quei vestiti, poi getta via l'ombretto che qui potrebbe piovere meglio che prendi l'ombrello vorrei mostrare a tutti la tua vera faccia ma tu la mostri solo se ti vengono in faccia hai dei bisogni? bhè come tutti quanti ragazzina posa i sogni e poi raccogliti quei guanti tu non hai un futuro tranne che su italia uno dove sarai tu a gestirti tra bocca, figa e culo tra vodka siga e fumo, sempre pronta a destreggiarti ma mo ti prego porta quel tuo culo da altre parti lo sai com'è la storia, io non lo dirò a priori ma non saremo mai felici assieme come i miei genitori le tue cellule impazziscono un pò come i tumori è al sognarti che io ambisco ma al sognare che tu muori lo so vorresti il mondo ma è un tanga che ti ritrovi, se ci guadagnassi pure al Cristo porgeresti targa e chiodi le tue palle sono un filo che crea ben troppi nodi di ciò che dici non mi fido, non mi fido dei tuoi modi!"
3.
"tutto fermo quando guardo da un oblò come la sensazione dello "scrivo ancora un pò" che ne sai tu di un campo di grano in cui da bambino ridevo e ruzzolavo? io ti conobbi il ventiquattro di dicembre e il ventisette mi avevi già fatto a fette cazzo avrei pagato per capirti e capire chi ha pagato, pagato per rapirti eppure oggi sono qui, di te solo il ricordo e tutte quelle foto, bevo ma non scordo sarà che questa vita con noi un poco si diverte e sarà che vuole darci il freddo sotto le coperte ma cazzo proprio a me doveva capitare che in quel cazzo di posto non ci posso più tornare? eppure su quel muro devono esserci ancora due iniziali di due nomi rimaste impresse da allora se ci vado la pula mi risbatte in gattabuia e se poi evado è sicura, galera o morte prematura tu sarai alle hawai, ti sarai trovata un ricco che magari sta alla rai e se la fa con lo sceicco mi lasci coi miei guai, io provai a spiegarli a Marcio lui mi disse niente fede, devi solo aver coraggio allora chiamai fede, lui disse t'accompagno prese la panda e scese, come pirati all'abbordaggio quando scesi dalla macchina, il cancello era aperto essendo le tre di notte il portinaio era deserto salgo le scale dicendomi che ci riesco mi viene in mente battisti fiori rosa e di pesco convinto che l'appartamento fosse lo stesso ma arrivo alla porta ed il cognome è diverso vorri bussare ma tanto tu apri a tempo sono passati dodici anni al tempo non c'è scampo non so se mi riconosci, quando ti guardo mentre io sposto lo sguardo sul bimbo che c'hai affianco"
4.
5.
"ricordo che una volta respiravo l'aria vera non questa sporca e malridotta finta primavera i prati erano un regno verde e indefinito il legno degli alberi un traghetto per il cielo e l'infinito liberavo i miei stessi passi come i petali d'un soffione a un soffio dall'estasi come l'ecstay o un cartone la mia musica era il mondo cornamusa in sottofondo la mia musa tutto intorno la mia scusa è blu profondo la luna piange sangue stanotte che ti sei perso ogni duna ormai s'infrange mentre osservo l'universo e tu non intristirti se gli errori qui li paghi tristi destini attendono solo chi non ne fa regali isole tropicali a usi test nucleari testi di tesi alieni alienano piccoli giovani umani prima c'era morale,qui prima non c'erano orari c'era l'azzurro dei cieli, e il blu profondo dei mari" "supera supernove in grandezza e nell'esplosione se il cielo è davvero un limite lo scopri solo alla fine liberati di catene di catrame e di petroliere che mentre tu vai votando qui intento il pianeta muore" "io non ci vado lasco come ilt ratto di cimabue Pquattro Ptre countdown Pdue aiuto! arriveremo all'estinzione seduti sopra poltrone dinanzi il televisore a imitare dei calciatori comprati da dei ciccioni pagati da dei bancari che altresì chiamano massoni ricordi com'era da libero? le rose erano meglio le cose ora son peggio di quanto vedi su libero il fatto è che preferisco un bosco ad una disco il suono di ciò che ho visto come l'ultimo grido di Cristo ogni gesto ci identifica le parole non valgono niente e per quanto ti stia avvisando questo vanifica ciò che hai in mente siamo perdite di tempo se restiamo attaccati al suolo la differenza che passa tra un anatra e un usignuolo continua a pensarci premendo, ripeti ricontrollando la fame nel mondo è un inganno che curare volendo potremmo" "supera supernove in grandezza e nell'esplosione se il cielo è davvero un limite lo scopri solo alla fine liberati di catene di catrame e di petroliere che mentre tu vai votando qui intento il pianeta muore"
6.
7.

about

Ep che anticipa l'uscita del disco solista "La Luce", progetto in lavorazione contemporaneamente al disco GreenLungs (EKSF, ft. Thorn MC). Può essere considerato un valicare un piccolo mondo a parte e un conseguente guardare dall'alto fauna e flora, sempre meno disposte ad accettare l'esterno mondo umano che è invece sempre in cammino lungo la via del "progresso" rappresentata dall'autodistruzione.

credits

released October 17, 2012

Prodotto, ragistrato e missato da FabriOnà-Wan.
La traccia "Vodka, siga e fumo?" è stata prodotta in collaborazione con Stefano Tedesco.
Skit campionate da "HellSing" e "le Pagine della nostra vita".

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FabriOnà-Wan Napoli, Italy

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